Come racconti la tua azienda?

Siamo sicuri che il consiglio che avete ricevuto più spesso dalla vostra agenzia di comunicazione, o da un consulente di marketing, è stato di comunicare i vostri valori con autenticità.

Un consiglio giustissimo che tutti cercano di eseguire, ma in che modo?

Purtroppo in molti scelgono una strategia che lascia poco spazio alla genuinità del messaggio.

Il problema non sta nella idea o, come in questo caso, nell’intento (comunicare i miei valori e la mia storia), quanto nella scelta del genere narrativo del video.

Lo spot Tv della Mulino Bianco

Uno Spot TV o una campagna video social dovrà per forza di cose utilizzare altri espedienti per catturare l’attenzione, a discapito della trasparenza e della genuinità.

Gli spot della Mulino Bianco o della Kinder, per fare degli esempi, portano in scena delle famiglie perfette ed edulcorate che non trasmettono di certo una sensazione di autenticità.

Anche sotto l’aspetto tecnico e stilistico, questi video non nascondono l’elemento di finzione, con scenografie, luci e attori che hanno ben poco del “cinema verità” nudo e crudo.

Non è un caso che essere una famiglia da “Mulino Bianco” sia una affermazione entrato nell’uso quotidiano per indicare un qualcosa di finto e impostato.

Lo Spot TV potrà di certo avere un sapore più o meno autentico a seconda della sceneggiatura e della regia, ma di certo è un genere che non si presta a raccontare una storia vera.

Se lo fa, significa che mette in scena una esperienza realmente accaduta, a cui si ispira, ma con mezzi ed
espedienti narrativi tipici del cinema di finzione.

Perchè sempre più brand utilizzano il documentario

Ma se comunicare i propri valori con autenticità, trasparenza e genuinità è la chiave per una strategia di marketing di successo, allora quale genere di video si deve utilizzare?

La risposta è semplice: il documentario.

Per sua natura il genere documentario – detto anche cinema della realtà – usa un linguaggio che, per stile e regia, è nato per raccontare la verità.

Certo, una verità con la “v” minuscola, in quanto l’autore e il regista hanno sempre dei punti di vista da cui guardano il mondo e la vostra storia.

Ma con il documentario ci sarà coerenza tra l’intento della strategia di comunicazione – raccontare una storia vera – e il linguaggio cinematografico utilizzato per comunicarla.

In molti pensano che il documentario sia un qualcosa di noioso. In realtà non è così, e ne è l’esempio i numerosi brand documentary realizzati da grandi marchi.

La durata può variare – dai 3 ai 20 minuti, a seconda del canale di diffusione – e spesso viene utilizzato in una strategia più ampia che prevede la realizzazione di altri contenuti più prettamente promozionali.

La possibilità di mettere in campo una regia accattivante e diretta, e di comunicare valori universali, lo rende un contenuto molto apprezzato e sempre più diffuso.

Heinz – Stadium Herose

In questo breve documentario Heinz ha deciso di puntare sull’espediente del “spostare l’attenzione”.

Una scelta narrativa efficace nel raccontare i propri valori attraverso dei protagonisti autentici ed esterni all’azienda, anche se fortemente legati al prodotto Heinz.

Gli elementi del documentario ci sono tutti: interviste, testimonianze, immagini e riprese rubate.

Il risultato è un racconto che ci parla degli eroi invisibile che lavorano fuori dallo stadio, ma con un messaggio forte e autentico, a tutto vantaggio di Heinz.
Il tutto in solo 2:30 minuti!

Moto Guzzi – This is our story, this is Moto Guzzi

Anche Moto Guzzi ha deciso di investire in un documentario.

A differenza di Heinz, la scelta è ricaduta su una durata e un linguaggio tipicamente documentaristico: venti minuti di racconto visualizzato da quasi 400.000 persone.

Di certo Moto Guzzi può contare su una fan base di appassionati disposti a visionare contenuti lunghi e con più dettagli e curiosità.

The North Face

Un documentario di sei minuti in cui il rispetto della natura – valore cardine di The North Face – diventa il tema per un brand documentary efficace e pieno di spunti di riflessione.